E’ arrivata l’estate!
E’ arrivata l’estate!

E’ arrivata l’estate!

Vi confiderò un segreto: l’estate ha due date di inizio.

La prima è quella ufficiale, quella astronomica del solstizio, che quest’anno è caduto il 21 Giugno (un paio di giorni fa).
La seconda è puramente personale e ovviamente varia da persona a persona. Sono alcuni piccoli gesti o eventi a scandirla: la prima volta che si mette il costume, la prima tintarella, la prima gita fuoriporta in cui non si mette mai il maglione, il primo bagno al mare, la prima braciolata all’aperto… Ce ne sono tante.

Ed è proprio a questa seconda che mi riferisco in questo post. Che – tutto sommato – si distanzia poco da quella ufficiale.
Infatti l’estate per me è cominciata ieri. Me ne sono accorto stamattina quando mi sono alzato con le ossa mezze rotte, i polpacci doloranti, la scottatura del sole sulla fronte e un rossore bruciante sul collo, sotto ai capelli, che forma un tatuaggio a mezzaluna delimitato dal colletto della maglietta. L’abbronzatura del muratore, insomma.

Le stradine dei lidi marittimi, l’odore dei pini, le bouganville che si arricciano attorno agli alberi,le casette bianche, le villette con giardini curatissimi che si intravedono appena attraverso le cancellate.

E mentre ancora catatonico mi alzavo cominciando la giornata con le rituali igieniche abluzioni quotidiane, ripensavo a ieri.
Ricordavo quando, quasi per scherzo, abbiamo portato le biciclette a Ladispoli, e quando abbiamo pensato di partire – con tutta calma, verso le undici e trenta diciamo – in direzione Santa Severa.
E’ questo infatti un tragitto già provato, a piedi però (altra ammazzata). Una quindicina di chilometri, con paesaggi marittimi mediterranei, e con brevi deviazioni attraverso la favolosa campagna laziale lungo l’Aurelia.
Chi l’avrebbe mai detto che proprio dietro casa abbiamo natura e paesaggi così belli?

9851596084_304b76fa28_hLe stradine dei lidi marittimi, l’odore dei pini, le bouganville che si arricciano attorno agli alberi,le casette bianche, le villette con giardini curatissimi che si intravedono appena attraverso le cancellate.

Gli alberi di limoni vicino ai cactus, i campi di grano che imbiondiscono il paesaggio, il vento sul mare e l’energia agitata dei bagnanti che si dibattono tra smazzate di sole che li tramortiscono sui lettini e bagni furiosi a giocare a schiacciasette.

Il fresbee, i cani delle case cantoniere, l’omino che zappa il giardino arido.

E noi in bici, ad ammirare e sudare. A fermarci per un gelato che si è piantato sullo stomaco, e a imprecare lungo le salite verso Santa Marinella, prolungamento del percorso deciso all’ultimo momento.

Insomma cara estate, sei arrivata.
Me lo ricorda tutto quello che ho visto, me lo ricorda il senso di intontimento che ancora stamattina mi lascia un po’ rimbambito davanti a questo monitor.
Me lo ricordano i muscoli tesi e la fronte scottata.
Ora, se posso, avrei una richiesta.

Prima di passarmi sopra come uno schiacciasassi, la prossima volta quando arrivi potersti bussare?

 

Per le foto in questo blog ringrazio Fabrizio Scalfati e Matidio

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